PER CONCLUDERE
Fonte: drive-mycar.com
L’INFORMAZIONE NASCOSTA
Gli utenti della tecnologia, gli acquirenti dei cellulari, gli utenti ultimi poco sanno della filiera qui descritta. Perché il sistema del nascondimento è funzionale all’economia che si basa sulla massimizzazione del profitto, incapace di considerare l’uomo come soggetto principale del sistema.
LE REGOLE DEL PROFITTO
Produrre, produrre e vendere, vendere, queste sembrano essere oggi le uniche regole che governano il mondo del “business”.
Da parte dei consumatori non è necessario conoscere la storia e la geografia dei percorsi produttivi, la conoscenza è ritenuta un deficit o comunque una informazione superflua.
NON SI DEVE SAPERE DELLE MINIERE AFRICANE
La pubblicità e la comunicazione ci offrono solo il prodotto finito su carta patinata: ci sono giovani felici, con il telefono e che ridono.
Sono felici, belli, vivono in un Eden. È la legge del consumo, quello costretto, quello inconsapevole e che spesso nasconde realtà produttive sconvolgenti.
PERCHÉ NON CI SONO MINIERE IN EUROPA?
Perché la miniera inqui-na, devasta il territorio e pochi vogliono lavorarci. Il lavoro nelle miniere europee ha i lavoratori garantiti e tutelati ed anche per questo costi molto elevati; perciò le aziende estrattive preferiscono lavorare in paesi dove i lavoratori non sono tutelati ed è facile avere permessi di sfruttamento.
L’ESEMPIO DEL COBALTO
Amnesty International ha denunciato il caso del Cobalto, minerale per la cui estrazione lavorano molti minori, anche bambini molto piccoli. Amnesty ha contattato 16 multinazionali, clienti delle tre aziende che producono batterie per apparecchi elettronici e per auto e che utilizzano il cobalto. Una sola azienda conosce i problemi legati alla filiera di approvvigionamento. Due hanno respinto l’evidenza; quattro hanno detto di non conoscere il problema; cinque hanno negato di usare il cobalto incriminato. Sei hanno promesso indagini. Nessuno ha fornito informazioni dettagliate per ulteriori indagini. Ovvero il cobalto è indispensabile, si compra senza fare domande sulla provenienza; l’importante è continuare a produrre a bassi costi.
ORA, VERAMENTE, PER CONCLUDERE
Alla fine di questo percorso ritorniamo a parlare di smartphones e di tecnologia; ma con una consapevolezza diversa ed una conoscenza di ciò che accade a tante persone e a interi popoli per permettere a noi (occidentali) di vivere seguendo benessere, innovazioni e mode. Dobbiamo prendere atto delle ingiustizie e del male che stanno dietro al nostro benessere e cominciare a pensare in modo più universale. Se dobbiamo imparare a voler bene ed a custodire con più cura questo meraviglioso mondo in cui viviamo, quanto più deve starci a cuore il destino delle persone, dell’umanità tutta. Abbiamo appreso che c’è un popolo in particolare che sta soffrendo per il nostro egoismo e il nostro disinteresse ed è il popolo della Rpubblica Democratica del Congo. È nostro dovere fare qualcosa per aiutarlo...
IN CONCRETO
La cosa più importante in assoluto è LA CONOSCENZA
Poi:
La CONSAPEVOLEZZA del legame profondo tra il nostro benessere e la sofferenza dei popoli sfruttati
Il DESIDERIO di CAMBIARE veramente le cose
CHIEDERE il CAMBIAMENTO delle logiche produttive
SUPPORTARE gli esperimenti di produzione di tecnologia basata su logiche di sostenibilità
SOSTITUIRE il cellulare solo QUANDO È NECESSARIO
RIPARARE fintanto che è possibile
SMALTIRE e non gettare il vecchio smartphone (vi sono aziende specializzate che riciclano tutti i componenti ed estraggono i materiali preziosi).
QUALE FUTURO?
Ancora una volta bisogna dire che il futuro dipende da noi, dalla nostra capacità di capire ed aprire il cuore. I territori della RDC sono meravigliosi ed hanno risorse naturali tali da poter definire quei luoghi un “paradiso terrestre”. Eppure il popolo indigeno è uno dei più sofferenti e sfruttati al mondo e non ha la percezione del paradiso, ma piuttosto del suo opposto. È il momento che tutti noi facciamo un cambio di prospettiva e di direzione: “I progressi scientifici più straordinari, le prodezze tecniche più strabilianti, la crescita economica più prodigiosa, se non sono congiunte ad un autentico progresso sociale e morale, si rivolgono, in definitiva contro l’uomo”. (Discorso alla FAO del 16 novembre 1970 di Papa Paolo VI).